domenica 2 marzo 2014

730 dal commercialista: perché? (parte 1)



Primi mesi dell'anno ed è già tempo di "fare i conti" con la dichiarazione dei redditi.
Per lavoratori dipendenti e pensionati, la presentazione del mod. 730 rappresenta certamente la scelta più conveniente. A differenza del mod. Unico (c.d. 740), permette il rimborso dei crediti di imposte spettanti o la trattenuta delle imposte dovute direttamente in busta paga (luglio) o con la rata della pensione (agosto o settembre), con possibilità di rateazione.

Si tratta di una specifica tipologia di dichiarazione dei redditi che può essere presentata al datore di lavoro o all'ente pensionistico (laddove si rendano disponibili) oppure ai Caf o ai professionisti iscritti agli albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili e dei consulenti del lavoro.
Non è necessariamente una dichiarazione semplificata rispetto al mod. Unico (740), ma rappresenta piuttosto una dichiarazione che ammette una più ristretta casistica di redditi e situazioni da comunicare al fisco; tuttavia, per una medesima situazione, le modalità di compilazione del mod. 730 e i dati da indicarvi sono sostanzialmente uguali a quelle del mod. Unico.
Eppure è diffusa la convinzione che, rispetto al mod. Unico, la presentazione del mod. 730 sia un adempimento meno complesso e più adatto alle posizioni fiscali poco articolate. Sulla base di questa falsa credenza, il lavoratore dipendente o pensionato si convince di non aver bisogno di particolari consulenze nè tantomeno dell'assistenza di un commercialista, ma di potersi affidare a chiunque possa in qualsiasi modo “sgravarlo" da questa incombenza.

"La mia posizione fiscale è molto semplice e per il mio mod. 730 non mi rivolgo ad un commercialista, non serve”. Con un'affermazione di questo tipo, che capita spesso di sentire, il contribuente sembrerebbe ritenere che affidarsi ad un commercialista per un mod. 730 sia eccessivo e insensato, ritenendolo necessario solo nel caso di esigenze più complesse di quelle che può "sbrigare" diversamente.
A volte il contribuente sceglie l'incaricato alla redazione della sua dichiarazione dei redditi unicamente ricercando la soluzione più economica, certo che chiunque se ne occupi lo sollevi da qualsiasi resposabilità. Spesso il contribuente non è consapevole del fatto che rimane lui stesso l'unico responsabile per la documentazione, i dati e le informazioni fornite all'incaricato per la dichiarazione, così come rimane l'unico responsabile anche per i documenti e i dati variati o non forniti, per dimenticanza o semplicemente perchè nessuno glieli ha mai richiesti. Obiettivamente la casistica è elevatissima e l'incaricato non è tenuto a fare l'investigatore, potendosi limitare a raccogliere solo quanto spontaneamente fornito dal contribuente.
Di certo un buon commercialista deve sempre dedicare qualche minuto in più nei colloqui con il suo cliente, anche con qualche domanda utile per farsi un'idea più completa della sua posizione e di quella della sua famiglia. Nell'esclusivo interesse del cliente. Magari avendo modo di segnalargli delle agevolazioni fiscali di cui può beneficiare e delle quali, non avendone avuto prima notizia da nessuno, non ha mai beneficiato. Perchè la dichiarazione dei redditi non è sempre solo un obbligo, ma può essere anche una conveniente opportunità.

Spesso la presunta "semplicità" della propria posizione fiscale non corrisponde alla realtà dei fatti. Potrebbe invece rappresentare l'idea che si è fatto quel contribuente al quale è capitato di vedersi risolvere il problema in pochi minuti, con la fornitura di pochi documenti e ridotte informazioni.
Perchè mai rivolgersi ad un comercialista per un lavoretto così semplice?
E' possibile che l'incaricato specializzato nella compilazione del mod. 730 non conosca alcune problematiche che potrebbero determinare delle complessità?
Entrambe domande lecite.

Nella seconda parte di questo articolo vedremo perchè rivolgersi ad un commercialista per il mod. 730 si rivela una scelta vincente e tutt'altro che costosa.